Figlia di emigrati africani, laureata a Oxford, già pubblicitaria affermata, a soli 28 anni è già fonte di ispirazione per le donne. Ora ha scritto un libro e a noi dà cinque consigli fondamentali. Superando certi tabù…
La londinese Uwagba studia a Oxford, costruisce la sua carriera nelle agenzie pubblicitarie top del Regno Unito dove impara a fabbricare da dentro il valore dei brand, nel mezzo tra una e l’altra entra nel team di Vice, piattaforma globale di culto per millennial che non si riconoscono nella comunicazione tradizionale. Otegha lascia tutto quando capisce che anche lei può diventare un brand di valore e che la sua storia può ispirare una generazione di donne disposte a rinunciare al comfort del posto fisso in nome di una nuova libertà e flessibilità.
Comincia a fare speech ispirazionali e fonda una community online – Women Who– che mette in contatto e dà grinta alle donne che lavorano, in particolare nei mestieri creativi. «Quando sono entrata in pubblicità, ho capito subito che era il regno degli uomini» racconta. «Nelle posizioni junior ci trovi un sacco di donne, ma quando sali tra i senior i maschi dominano. A me questa cosa disturbava tantissimo. Incrociavo, poi, molte arrabbiate, arcistufe di fare una fatica immane per emergere. Così mi è venuto in mente di creare qualcosa per quelle che la mattina si alzavano con la stessa domanda: perché combattere da sole se possiamo fare valere la nostra forza insieme? Così ho fondato Women Who».
Oggi Otegha, che rintraccia il segreto primo del suo successo nei genitori («Mi hanno trasmesso l’importanza di studiare e lavorare duro, di nutrire ambizioni e fiducia in me»), è diventata anche scrittrice: il suo Little Black Book, bestseller del Sunday Times, è da pochi giorni arrivato in Italia, pubblicato da Solferino con il sottotitolo “Per ragazze che lavorano”. Il titolo gioca sull’assonanza con little black dress, come si chiama in inglese il tubino nero, a indicare un pezzo basico e utile, immancabile nella vita di una giovane donna, come Otegha vorrebbe appunto che fosse il suo manuale, che trabocca di consigli pragmaticissimi per tutti i giorni: da come farsi valere sul lavoro e non distruggersi la vita privata a come usare Instagram a proprio vantaggio, a come chiedere più soldi e riuscire a ottenerli. Perché l’obiettivo delle nuove donne è farsi strada – specie se si è freelance e si fa un lavoro creativo – ma senza tradire se stesse, raggiungere il successo sì, ma alle proprie condizioni. A Io donna dà cinque consigli basilari.
«Dacché studiavo, ero consapevole che se volevo una vita decorosa dovevo guadagnare bene: il denaro è stato per me una molla fondamentale. Purtroppo, uno stigma sociale potentissimo circonda il parlare di denaro in maniera serena, specie se si è donne e ancor di più se si fa un lavoro creativo: c’è questa assurda concezione dei lavori creativi, ovvero che le persone li facciano per averne piacere e gratificazione e che questo basti. Perciò io dico: parlate di denaro liberamente, e chiedetene di più quando pensate di meritarlo».
Autopromuovetevi
«Già dai tempi della scuola ci convincono che dobbiamo studiare duro, prendere bei voti e tenere la testa bassa. Da adulte, ci portiamo dietro questa mentalità per cui al lavoro, pur meritando molto, siamo pessime nell’autopromuoverci e nel pretendere quanto ci spetta. E il nostro impegno diventa invisibile. Invece io dico alle donne: non date per scontato che gli altri vedano la gran mole di lavoro che eseguite o quanto bene la facciate, perché sono troppo occupati per accorgersene. Cogliete tutte le buone occasioni per mettervi in mostra. Esempio: un cliente vi ha mandato un’email con un buon feedback? Superate la ritrosia e girate l’email al vostro capo».
Fatevi notare
Per farsi notare, sostiene l’autrice, è necessario fare di se stesse una sorta di brand. «Ormai nelle aziende c’è una forte competizione e, arrivate a un certo punto, le proprie capacità sono facilmente intercambiabili con quelle di qualcun altro» racconta. «In questo caso, avere un brand efficace di se stesse, ovvero saper comunicare quella particolare combinazione di competenze ed esperienze che ci rendono uniche, fa la differenza». L’importante, continua, è identificare bene il punto di forza della nostra offerta, trovare la propria nicchia, calarsi nella parte ma restando assolutamente se stesse e giocarsi bene sui social.
Usate il potere del no
«Il “no” è una tra le armi più potenti di cui disponiamo per proteggere il nostro tempo e le nostre energie» dice Otegha. Che ne scrive così: «Non tutte le richieste o le opportunità sono uguali, e occuparsi di troppe attività nel tentativo di soddisfare qualunque offerta che ricevi è il metodo migliore per far felici tutti tranne te, sempre che tu riesca a tenere fede agli impegni presi. Ogni volta che il tuo desiderio di compiacere le persone ti impedisce di dire no a qualcuno, oppure sei tentata di dire sì perché l’alternativa ti sembra complicata, cerca di ricordare qual è la posta in gioco».
Aumentate le relazioni
«Cercate di fare nuove conoscenze, sempre e ovunque, avvicinate i professionisti più importanti del vostro settore, ma coltivate con continuità anche i contatti con i vostri pari» consiglia Otegha parlando dell’importanza dell’incontro, cruciale in tempi bulimici di contatti virtuali. «Non abbiate paura di mandare email alle persone cui volete presentarvi chiedendo mezz’ora del loro tempo per un caffè. Offrite il vostro aiuto, chiedete qualcosa agli altri, connettete tra loro le persone se ne possono avere vantaggi. L’obiettivo non è avere un utile immediato, ma incontrare: molte opportunità professionali nascono dalle relazioni e farne nascere di nuove e nutrirle nel tempo moltiplica le possibilità».
Fonte articolo: iodonna.it